top of page

Che la forza (di essere insegnante) sia con me! - II parte


Come già anticipato nel post http://robertafivisone.wix.com/poesiediperiferia#!Che-la-forza-di-essere-insegnante-sia-con-me-I-parte/c1q8z/567b03fc0cf28854b3913c1c, avrei proseguito il discorso con ciò che quest'anno ha fatto da contropeso alle troppe negatività che ahimè ci sono (se n'è aggiunta anche un'altra a Natale, per giunta!).

Dunque, incominciamo dalle poche ore di tirocinio presso il mio liceo Margherita di Savoia. Ho avuto soprattutto classi del biennio, ma non sono mancati casi di osservazione di lezioni in quinta e in terza. Tralasciando tutta la fase pre-osservazione delle classi, in cui ho dovuto attendere di sapere, fra un piano e un altro, chi avrei avuto come tutor, una volta stretta la mano alla tutor si va in scena.

Chi come me coltiva il sogno dell'insegnamento può ben capire la sensazione che si prova quando si è dall'altra parte della classe, ma per chi non lo sapesse, ecco in breve una mia descrizione dell'attimo: entri in classe, posi armi e bagagli da qualche parte e da dietro alla cattedra sei lì che osservi gli alunni, chiedendoti "Chissà chi è la persona di spicco e chi invece è in difficoltà", "Chissà se riuscirò a farmi rispettare, instaurando un buon rapporto con loro", "Chissà chi ha la passione per X, Y e Z" e altri quesiti. Mentre la mente insegue queste domande, ecco gli studenti e le studentesse a osservare una persona a loro ignota. "Chissà da dove viene?", "Perché è venut*?", "Ma che vuole quest*?" sono le probabili domande (PURTROPPO non sono un asso nella Legilimanzia e ho esperienze più da studente che da insegnante, cosa normalissima per l'età che ho!).

Trascorsi questi brevi momenti, la tutor mi presenta alla classe trattandomi come una sua pari, fa in modo di non farmi mancare nulla nonostante il breve tempo che ci tiene insieme; in qualche occasione mi è capitato o di sostituirla o di fare lezione in sua presenza. Il primo caso è successo nella prima e la mia improvvisazione è riuscita benissimo: dal gioco dell'impiccato siamo risaliti a (titoli di canzoni con) gli avverbi di frequenza, breve ripasso dei futuri, quiz sulle parti del discorso (in cui gli studenti dovevano attribuire a ogni parola la classe corrispondente: sostantivo, aggettivo, avverbio, verbo) e infine un gioco a squadre in cui pensare e scrivere lemmi da una parola all'altra (per es. da "tooth" a "way"). La squadra con più lemmi avrebbe vinto il gioco.

Il secondo caso, quello di rendermi attiva in sua presenza, è capitato sempre in prima, se la mia memoria non mi inganna. Ero in compagnia di una mia compagna d'avventura del TFA: spartendoci i ragazzi abbiamo trattato il futuro e altri argomenti che ora non ricordo...forse gli aggettivi e i pronomi possessivi? In ogni caso è stata una bella esperienza e mi sento ancora con alcuni ragazzi della ora III AS. Ci stiamo organizzando per un bis di magnata collettiva davanti a una pizza (la prima c'è stata alla fine delle mie ore esigue di tirocinio). Non è mancato il ragazzo DOP che diceva "Eh, non mi faccio i compiti con la prof, si permettono le supplenti a darne?", ma per il resto è stata molto positiva come esperienza. Le altre poche ore di tirocinio sono state svolte presso una scuola media vicino casa ed è stata un'esperienza un po' traumatica, anche perché in primis l'insegnante non riusciva sempre a tenere a bada la classe (quindi figuriamoci se ci riuscivo io in poche ore?!).

Il 2 luglio, poco prima di abilitarmi, mentre ero in compagnia di Chiara e Linda, mi arriva una mail di convocazione presso l'ITI Ferraris a Scampia per un corso di recupero d'inglese di 10 ore: e che lo dico a fare! Le urla di gioia, eccitazione, sorpresa. Ero Pikachu insomma!

Il caso vuole che il primo giorno di corso lo svolga il 7 luglio, appena dopo un matrimonio finito tardi: c'erano rimasugli di acconciatura, ero assonnata, insomma, arrivo fin troppo puntuale dopo aver camminato e camminato dalla stazione di Scampia alla scuola e i documenti li firmo dopo le due ore. Giunta lì, mi catapulto in bagno e poi in classe, svolgo le due ore tranquillamente grazie anche all'uso della LIM, per poi presentarmi mortificata al "reparto segreteria" (ora non ricordo come si chiama la stanza...ah già, si continui a parlare dei cultural studies anziché della realtà dei fatti!). Odio fare ritardo o arrivare giusto giusto in tempo! Per fortuna non mi fanno problemi, firmo le carte che servono con la foga di chi ha quel momento di illuminazione che gli fa scrivere caterve di pagine, per poi congedarmi.

Il 9 luglio ecco che si riprende, stavolta col "bulletto" della classe a "suggerirmi" di andare più piano. Sempre con questi ho successivamente un piccolo dibattito, per fortuna finito a mio favore: lui affermava che nessuno dovesse andare alla lavagna, io con voce del tutto pacata rispondo: "Ognuno decida per sé". E infatti ognuno ha deciso per sé e mi sono conquistata la simpatia del ragazzo, trascinando anche gli altri!

Le idee per allietare questi giorni afosi non mi mancano: per spiegare le forme di futuro ricorro alla canzone Meet me halfway dei Black Eyed Peas e, fra un ragazzo che timidamente mi sorride sempre (scoprendolo poi fan dei Pink Floyd!), un altro lento nell'apprendimento ma gioioso nell'essere riuscito a capire qualcosa di nuovo, un'altra senza alcuna voglia di studiare e altri ragazzi più diligenti, il corso prosegue con tanto di ventilatore, esercizi e teoria sulla LIM e battute varie. Il culmine viene raggiunto alle ultime due ore: assegnato un compito in classe non facile ma nemmeno difficile, a un certo punto esclamo "Tu, Marì Marì" alla ragazza svogliata e un ragazzo della prima fila continua la citazione: boato generale e gioia nel constatare la conoscenza degli sketch di Massimo Troisi, schiatto il cinque! Per non parlare di un altro ragazzo che pratica skydiving: bello sapere di personalità così giovani prese da passioni sane! Purtroppo arriva il momento di lasciarli: qualcuno mi ringrazia, altri vanno via senza manco salutare (giustamente poverini, fino a metà luglio a scuola è una tragedia!) e intanto ricevo anche una bella mail dalla Grecia da un mio carissimo amico e con alcuni ragazzi ancora mi ci sento, alcuni dei quali hanno espresso la loro gioia nell'aver superato l'esame di riparazione!

Presa l'abilitazione, non faccio in tempo a riprendere un po' di tempo libero e ad appassionarmi a Doctor Who che mi catapulto nell'ambito del turismo (per recuperare i soldi persi e per mantenermi impegnata conoscendo nuovi programmi e vocaboli), per poi ricevere diverse convocazioni da scuole paritarie, una delle quali sita a Mercato San Severino e non per la mia classe di concorso, bensì per francese. Dopo essermi recata lì decido di accettare una supplenza a Vico, quella del post http://robertafivisone.wix.com/poesiediperiferia#!Ehi-ciao-come-va-Una-bomba/c1q8z/565230f60cf28214ef5a6097

e mi ritrovo in due classi con poche persone, una delle quali secondo me affetta da ADHD ma con una spiccata intelligenza e conoscenza dell'inglese (quando lo prendo in quel breve lasso di tempo in cui si impegna). Ne parlerò in futuro di quest'esperienza: è troppo presto per tirare le somme!

PS: ho volutamente usato parole come "compito in classe", "scuola media" ed "esercizi" perché voglio usare il didattichese solo se necessario!

Featured Posts
Recent Posts
Search By Tags
Non ci sono ancora tag.

Archivio

bottom of page