top of page

La mia prima volta con un romanzo (II parte)

eccoci con la II parte della mia avventura col genere letterario chiamato romanzo.

Vorrei adesso porre l'attenzione su due aspetti:

1) la correttezza nello scrivere in un buon italiano;

2) il blocco dello scrittore, argomento di cui già ho accennato nel precedente post, invitandoti anche a goderti una puntata di Rossana che trovo meravigliosa (come tutto il cartone animato, del resto)!

Sul primo aspetto bisogna fare delle precisazioni: credo nella distinzione fra mezzo scritto e mezzo orale, pertanto se si decide di scrivere un romanzo bisogna, almeno secondo me, fare attenzione a non scrivere in oralità secondaria, concetto questo che puoi trovare anche al seguente link: http://www.partecipiamo.it/Comunicazione/valentina_pappagallo/il_tempo_dell_oralita_secondaria.htm. A meno che non si tratti di dialoghi, in cui si rispecchia la cultura del parlante e non si può fare a meno di usare il mezzo orale, sarebbe più opportuno ricorrere al mezzo scritto. Tuttavia, la tentazione verso l'oralità secondaria è forte, quindi la mia idea potrà cambiare: dopotutto, così come Hegel affermava che "Ciascuno è senz'altro figlio del suo tempo", così ciò che viene scritto scaturisce da un determinato contesto linguistico-culturale. Che poi vi siano testi sempreverdi che rientrano nella miticità, in questo caso puoi elencarmi tanti testi di qualità e potremmo parlarne all'infinito.

In aggiunta a ciò, conta saper scrivere in un corretto italiano, facendo in modo che le frasi siano collegate grammaticalmente e logicamente fra loro tramite l'uso di connettori e che la parola stessa sia scritta correttamente: è facile cadere in errori consolidati nel tempo. Tanto per fare un esempio, io in primis da poco ho capito che è sbagliato dire "settembrino" per riferirsi a parti pretermine (la forma corretta è "settimino"). Pertanto credo che non bisogna dare nulla per scontato e che, in fase di revisione, bisogna stare attenti anche alla minima virgola.

Sul secondo aspetto, quello inerente al blocco dello scrittore, credo tu ne sappia anche più di me e letto tanti articoli, ma intanto ti riporto un frammento di esperienza personale: pur avendo in mente tutta la trama e la successione dei fatti, quando sono arrivata al secondo capitolo mi sono stoppata perché non sapevo come mettere un personaggio in relazione con un'amicizia profonda. Ecco che d'improvviso il personaggio mi guidava verso una terra ancora sconosciuta, facendomi così proseguire nella scrittura verso vie non previste: la delicata infatuazione verso una persona dello stesso sesso. Nonostante abbia amicizie omosessuali, ci sono ancora aspetti che ignoro a livello meramente emotivo perché a me è sempre piaciuto il sesso opposto. Considerato pure che il suddetto personaggio parla in prima persona, non voglio correre il rischio di parlare di argomenti di cui non ho la competenza o far sì che il lettore veda nell'uso della prima persona un mio lato latente che in realtà nemmeno esiste: ognuno sceglie il proprio orientamento e non sto a giudicarlo, anzi, cerco di comprenderlo e di farlo mio nonostante il mio limite meramente emotivo, ma a conferma della mia eterosessualità e soprattutto a conferma della distinzione fra narratore (colui che racconta le vicende) e autore (chi le ha in mente e le scrive), ti garantisco che a me piace troppo l'omm! :D

Inoltre garantisco anche che mi manterrò entro i confini della mia innata delicatezza.

Il risultato di questa esperienza è stato il superamento del suddetto blocco seppur, come già specificato, il labor limae è indispensabile.

Questa II parte giunge ora al termine: il romanzo mi aspetta!

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo, o in ogni caso scrivimi e dimmi che ne pensi ("Contatti")!

Featured Posts
Recent Posts
Search By Tags
Non ci sono ancora tag.

Archivio

bottom of page