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"Il talento vale pressoché niente, mentre l'esperienza acquisita con l'umiltà e il duro

Quando un certo tipo di persona ottiene (o ritiene di avere ottenuto) la maestria in qualcosa (anche grazie a fattori facilitanti), a mio parere subisce un'amnesia.

Dimentica di essere stata matricola e l'ansia da prestazione.

Dimentica l'euforia e la fretta di imparare e di uscire dallo stato di matricola.

Dimentica il senso di insicurezza e la voglia di non dare (più) fastidio agli altri con continue domande.

Dimentica l'impulso verso l'autonomia, forte quanto gli errori che chiaramente sono dettati dalla mera inesperienza nell'ambito e non da incapacità assolute.

Questo oblio si traduce in critiche (non tutte costruttive, anzi, talune vogliono toccare/toccano pure sul personale) alla matricola di turno, laddove magari, a mio parere, si vuol colpire soprattutto il proprio sé del passato, imbranato e goffo.

Questo oblio si traduce in mancata pazienza e tolleranza verso gli errori altrui.

Questo oblio si traduce anche in latente invidia: secondo me questo tipo di persona teme che gli venga "ciulato" il posto.

Poco fa mi è venuta in mente la scena di Profumo - Storia di un assassino dal minuto 35 al minuto 43, così come mi è venuta in mente l'impazienza di Jean-Baptiste.

La mia impazienza nei confronti di me stessa innanzitutto, così come quella che avverto in ambito lavorativo.

Voi cosa ne pensate?

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