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On the threshold of the TFA-course

Questo intervento blog sarebbe stato pubblicato stamattina, ma per problemi di ADSL non ho potuto postarlo prima. Ecco il mio pensiero della giornata pre-TFA!

"A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdere la fede. Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per ciò che facevo. Devi trovare ciò che ami. E questo è tanto vero per il tuo lavoro quanto per chi ti ama. Il lavoro riempirà gran parte della tua vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti è fare ciò che reputi il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore è quello di amare ciò che fai. Se non lo hai ancora trovato, continua a cercare. Non ti fermare. Come tutti gli affari di cuore, lo saprai quando lo avrai trovato. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non l'hai trovato. Non fermarti."

Caro Steve Jobs, ho riportato il tuo discorso in italiano e con un you tradotto col tu.

Oggi sono qui sulla soglia di un nuovo capitolo della mia vita, il corso per l'abilitazione all'insegnamento alias il famigerato TFA, e provo un misto di emozioni indescrivibili singolarmente. Per accedervi ho affrontato tre prove una più dura dell'altra (soprattutto per il contesto familiare che vivevo e vivo tutt'oggi e per dicerie e invidie varie), preparandomi per un anno mentre mi preparavo anche per lo spettacolo L'ultimo Ciak - il grande attore di Paolo Belardo come Santa Merkel e come presentatrice. Mentre studiavo vecchi e nuovi concetti, sono successe così tante cose che, fermandomi ieri sera per qualche ora dai miei millemila impegni quotidiani, sembra essere passata un'eternità da quando giocavo a pallavolo al liceo.

Ieri sera ho assistito a una partita di questo sport che ho sempre amato, e mentre ascoltavo il rumore forte e deciso di schiacciate e palleggi la mia mente è tornata indietro a più di 10 anni fa, a quando mi entusiasmavo nel riuscire a prendere una palla con un bagher e a saltare e schiacciare in tempo stando alla sinistra della metà campo, da mancina quale sono. Ho ricordato i pomeriggi in palestra, quando avevo 8 anni e mi approcciavo anche alla mia grande passione per le lingue straniere, e quando ne avevo 14 e mi approcciavo anche alla mia grandissima passione per Harry Potter. Ho ricordato le norme a livello di punteggio (21 dell'epoca con cambio-palla vs. 25 attuali senza cambio-palla) e gli allenatori: a 8 anni ne avevo uno che si chiamava Michele (coincidenze? Io non credo), a 14 un professore che assomigliava ad Aldo Biscardi.

A quell'epoca il tempo sembrava non passare mai, mi approcciavo con lentezza ad esperienze come il primo bacio (mentre le ragazze in classe già avevano sperimentato tante altre esperienze e quindi mi guardavano dall'alto al basso nei miei tentativi di parlare di Harry Potter, de Il Signore degli Anelli e di altre mie passioni). A quell'epoca avevo il tempo e la forza fisica per fare di tutto, oggi invece la vita è così frenetica, pare che ci sia sempre poco tempo a disposizione per dedicarmi a così tante passioni, per quanto io cerchi di organizzarmi la giornata senza trascurarne nessuna con uno stacanovismo da infarto!

L'insegnamento, la pallavolo, le due saghe sopracitate + quella di Martin, le lingue straniere, la scrittura, la lettura, la traduzione, la musica, il teatro, il canto, i (tele)film, le carte: queste e altre passioni mi rendono viva, danno senso alla mia esistenza, ma che gran peccato avere tre nomi e una sola vita per potermici dedicare a tempo pieno!!!

Spero tanto che la mia prole viva le proprie passioni con tutt* se stess*, proprio come ho sempre fatto io, come ha fatto mio padre e come hai fatto tu, Steve Jobs!

Ora devo proprio tuffarmi nel corso, con tanti timori dovuti a inesperienze in qualità di insegnante in una classe, e con altrettante certezze come l'abnegazione e l'amore per ogni cosa cui mi dedico.

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