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Silenzi


Ci sono silenzi che solo le persone che ci vogliono davvero bene riescono a capire.

Il silenzio di una figlia che, pur portando il lutto nel cuore, cerca di non far trasparire nulla a parole perché non vuole che la mamma soffra ancor di più, anzi, si arma di forza finché il fisico, il meteo e la mente glielo permettono.

Il silenzio di una mamma che, pur percependo la sofferenza della figlia, sta lì in attesa che la figlia si esponga.

Il silenzio di una nonna che, seppur col lutto nel cuore per la perdita del figlio, cerca in modo ossesso notizie di eventi felici e, nella sua spontaneità, esprime ciò che di amaro e lasciato in silenzio verbale c'è nel cuore della nipote e della nuora.

Il silenzio di un fidanzato che sa leggere negli occhi della propria amata e le strappa dal cuore tutto ciò che lei tenta disperatamente di tenere a freno.

Il silenzio di una cara amica che percepisce istintivamente il dolore della propria amica, quando la vede con la testa nel pallone, imbranata, goffa, distratta, proprio lei sempre così vigile e attenta, specialmente quando si tratta di documenti e faccende burocratiche.

Il silenzio di un professore tanto stimato che pensa a una ex tesista e attende notizie sul suo stato di salute.

Di questi e altri silenzi io sono grata: sono un segno forte e vivo di vicinanza.

Come lo sono anche parole che esprimono la sincera vicinanza, la stima nei miei confronti: laddove non ci si può abbracciare anche fisicamente, provvede un cuore che si apre in forma verbale.

Lo stesso valga per le azioni di solidarietà che ricevo, anche con un sorriso, anche quando sono arrabbiata e delusa nei confronti di chi ha tradito la mia fiducia.

Grazie.

Questa canzone mi fa pensare a voi:

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