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Le neuroscienze alla portata di tutti: "Inside Out"


Ieri sera io, il mio ragazzo e mio fratello siamo stati al cinema per vedere "Inside Out" e come al solito mio fratello ha indovinato un bel film fatto di risate e commozione.

Sinapsi, emozioni, DNA, déjavu, subconscio, rimozione, valori, ricordi base (e anche stereotipi, come quello sul navigatore brasiliano come mero oggetto di desiderio e avventure e quello sull'uomo che pensa perlopiù al calcio): questo e tanto altro viene spiegato in modo semplice, divertente, efficace, emozionante osservando l'interno del cervello della bimba protagonista, Riley, dei suoi genitori e della sua insegnante.

Queste ultime persone ed eventi traumatici come il trasloco (in modo più esteso il cambiamento forse irreversibile di una situazione) compartecipano alla costruzione della memoria a lungo termine (rappresentata dalla successione di palline colorate) e allo sviluppo delle emozioni elementari quali la gioia, la rabbia, il disgusto, la paura e, last but not least, la tristezza.

Sì, proprio quell'emozione tenuta in così bassa considerazione, o peggio temuta, da dover venir rinchiusa in un minuscolo spazio vitale, relegata a sedute psicologiche/psicoterapeutiche "perché le persone non hanno tempo e/o si stancano di accogliere la tua mainagioia": non a caso Gioia affida a Tristezza la lettura di manuali sulla psiche umana e tenta di rinchiuderla in un cerchio dorato.

Tristezza, quella parola associata in modo ingiusto a Giacomo Leopardi e alle persone sensibili che si interrogano sul mondo, non fermandosi alle apparenze e all'obbligo sociale di sorridere e ridere sempre in ogni contesto.

Tristezza, il personaggio combinaguai che, grazie all'amico immaginario di Riley Bing Bong, riesce a trovare un proprio spazio di realizzazione per poi arginare, insieme al suo opposto e poi complice Gioia, il crollo dei mondi (hockey, "stupidera", famiglia, amicizia, onestà) e dei ricordi della protagonista.

Grazie a Tristezza Gioia capisce che non è obbligata a esprimersi sempre, a far succedere le palline dorate in modo alienante. Gioia capisce che anche Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura meritano un posto nel mondo e che, proprio col loro contributo, Riley si relaziona in modo più profondo coi propri cari e loro con lei. Il silenzio delle emozioni represse si rompe e ne scaturiscono abbracci e una gioia rinnovata.

"Inside Out" insegna proprio questo: che la Tristezza va accolta come lato autentico dell'animo umano e che, senza di essa, saremmo solo automi che devono obbedire alla legge: "Sorridi e ridi sempre. Non legarti profondamente con nessuno ché nessuno lo vuole fare con te". Non concedendole il giusto spazio, allontanandola da noi stessi, non solo essa si ingrandisce e si agita ulteriormente, ma in più sprofonderem(m)o nel silenzio e nella depressione, fino ad arrivare a gesti estremi come l'autolesionismo e il suicidio.

A proposito delle emozioni, ne approfitto per inserire in questo post una mia poesia sulla gioia:

Gioia Cos'è la gioia? Sono tante bollicine di spuma marina di cui non si sa la provenienza, ma di cui si conoscono la morbidezza e la dolcezza.

Qui invece c'è una mia poesia sulla tristezza dovuta al ricordo di bei momenti:

Il muro dell'egoismo Mi sento così smarrita, così sola, così impaurita ... una pioggia ha imprigionato il mio cantar libero! Neanche la musica riesco a sentir neanche più i libri mi fan felice perché mi manchi da morire e non capisco perché tu credi che non ci sia alcuna soluzione per noi. Perché hai deciso di gettar la spugna? Eppur credevo a noi ci tenessi! Perché non hai pensato che senza te di più soffrirò? Che ne è stato di quel noi insieme, liberi, gioiosi? Con qual coraggio, qual sangue freddo, qual crudeltà tu sei riuscito a mandare tutto all'aria, senza difendere il nostro amor? Com'hai fatto a dimenticar in un batter d'occhio i bei momenti passati insieme? Com'hai fatto, dico io, come? "Anche nei momenti più grigi noi saremo uniti" Ma che ne hai fatto di queste parole? Ma dove siamo finiti? Abbatti questo muro perché di te ho tanto bisogno. Ti amo.

Se queste due poesie ti sono piaciute e/o se vuoi leggerne delle altre, condividi questo post e seguimi sulla pagina FB "Poesie di periferia"!

E se proprio non riesci a fare a meno di leggere poesie, fra poco uscirà il mio libro nelle versioni:

- cartacea;

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